Una perfetta giornata estiva, con la luce morbida dei pomeriggi di luglio. Professionalità e maestria nella gestione di un programma ben calibrato, in cui il risuonare pieno della voce della tromba nell’ottima acustica della bella chiesa a lago ha conferito originalità e brio alla classicità dell’organo. Per chi, come me, ama l’Inghilterra, il barocco di Purcell, di cui di consuetudine si “frequenta” solo “Dido and Aeneas”, è stato un balsamo per l’anima. Il maestro Riccardi ha dato il massimo nella selezione e nell’esecuzione di un Bach mai greve e nel “Concerto in re maggiore op. 3” di Vivaldi. Il pubblico, che con calore e affetto ha riempito la chiesa, come solo nelle grandi occasioni capita, ha particolarmente apprezzato il “Concierto de Aranjuez” di Rodrigo, una scelta di sicuro e immediato successo in ogni programma e il “Cantabile” di Pasini, quasi una musica da film che hanno temperato in cristallino equilibrio l’eventuale difficoltà per orecchie non allenate dei brani più antichi del repertorio puramente classico. Un finale che, in pieno, accattivante, sensuale nonostante il luogo, romanticismo, ha stregato l’uditorio. I maestri sono stati generosissimi nei bis, la riproposta della squillante “Suite in do maggiore” di Purcell ha avuto un effetto davvero tonico, e calorosi nell’intrattenersi con gli appassionati per i saluti del dopo concerto e per le fotografie di rito dell’amico fotografo Andrea Valsasnini sul piazzale antistante la chiesa. Dal diario di Antonella … I maestri ci hanno lasciato presto, senza fermarsi per cena come d’abitudine per i “nostri” musicisti. Un ultimo gesto di saluto con la mano mentre passavano in macchina diretti verso il Piemonte e io e Adriana ci siamo ritrovate, stranamente sole senza i concertisti e i soliti amici del “dopo concerto”, sedute sulla sua splendida terrazza, riparata dalla pergola, ancora un po’ frastornate dalle belle emozioni della giornata “perfetta”, a tirare le somme guardando il luccichio del sole che pian piano si spegneva sul lago. In momenti come questi ci si rende davvero conto di come sia bella la vita e di come si è fortunati. Il concerto è stato un bel successo, la campagna mediatica ha dato ottimi frutti, tanta gente, informata, appassionata, amante, è arrivata da Como e dintorni, superando le pesanti difficoltà legate alla strada e al parcheggio e questa è davvero una testimonianza di affetto e di interesse che ci commuove nel profondo e dà un senso al nostro impegno e al nostro lavoro. A quello che per Adriana è una missione. Tornando a casa abbiamo incontrato un signore che, cedendo il parcheggio al maestro Bellone, si è ancora complimentato per il “Concierto de Aranjuez” (lo dico sempre io che è una scelta che paga in ogni occasione…). Queste sono le nostre piccole perle di gioia. Il rapporto umano instauratosi con i due maestri e la signora Riccardi è stato subito dei più spontanei e dei più belli. Ho l’abitudine di dire che si arriva qui come musicisti e si parte da amici. La chiamo “la magia di Adriana”. La disponibilità, la generosità piena, completa, l’accoglienza, la totale mancanza di pregiudizi di questa donna così forte nella fragilità fisica, che riesce in ogni circostanza a farti vivere l’idea che non esista la parola “impossibile” di fronte a nulla, riescono sempre a lasciare un segno e un ricordo dolce in chi viene a trovarci. Insieme al fulgore perfetto del luogo, che incanta e stupisce inaspettato chi viene dall’ “altrove” con la sensibilità per percepirlo. Detto da chi è arrivata da lontano per non partire più. Siamo stati bene, ci sono stati calore, simpatia, bel lavoro, ben fatto, un amore condiviso per uno strumento di cui a volte tendiamo ad ignorare il pregio. L’entusiasmo esperto del maestro Riccardi per le potenzialità dell’organo durante le prove ci è risultato subito nuovamente condivisibile e contagioso. E Adriana che ascoltava giù e mi diceva: “Senti che tocco, è un genio quest’uomo” ed era estremamente orgogliosa di essere stata scelta come registrante.
La generosità di chi ci ha sostenuto con delle offerte veramente “da amici” ci permetterà di coprire il costo del prossimo concerto. Rendercene conto mentre ci dedicavamo a un po’ di contabilità spicciola sul mio taccuino nero ci ha rassicurate. Almeno fino al 15 settembre siamo a posto, poi qualcosa inventeremo, per far fronte con la consueta, irrinunciabile puntualità ai nostri impegni. Niente è impossibile… non in questa sera così bella in cui ci sentiamo “quasi” felici nella completa e silenziosa pace che ci circonda. Un posto “romantico” l’ha definito il maestro Bellone … A parte la gru di fronte a noi … Abbiamo cominciato a “lavorare sul futuro”, il concerto di settembre ci vedrà ospitare Ignace Michiels, un grandissimo nome nel panorama organistico internazionale, vorrei davvero riuscire a evitare che l’appuntamento si sovrapponga alle agognate vacanze, essere qui e che tutto sia promosso al meglio. Abbiamo anche sviscerato molte problematiche legate all’organizzazione del concerto di Natale, con il testo dell’ultima mail scambiata con il sindaco Caccia di fronte a fornirci da spunto di riflessione, vagliato ipotesi, alternative, espresso considerazioni di varia natura. Il problema principale resta il riscaldamento della chiesa. E per risolverlo dovremo chiedere aiuto. Rinunciare alla chiesa a lago come ambientazione per il concerto potrebbe essere una soluzione, ma dal mio punto di vista di curatrice immagine la chiesa di Girola è la nostra casa, il nostro emblema, lì “dorme” il nostro organo, è un luogo di suggestione rara che contribuisce a creare l’impatto emotivo sul pubblico, farne a meno sarebbe una perdita. Tutti spunti su cui lavorare a partire da oggi, per costruire, nuovamente dal principio, nuove avventure … Le amiche dell’organo, come ci chiama il signor Brunialti, non si fermano… (to be continued) Grazie di cuore a tutti per la bella giornata di ieri, una buona estate
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March 2016
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